NewsFegato grasso: cause, sintomi e strategie per prevenirlo e trattarlo

5 Febbraio 2025

Il fegato grasso, o steatosi epatica, è una condizione caratterizzata dall’accumulo eccessivo di grassi nelle cellule del fegato. Questo organo svolge funzioni essenziali per il metabolismo, la digestione e la detossificazione dell’organismo, e il suo sovraccarico può portare a problematiche anche gravi. Se non trattata in tempo, la steatosi epatica può evolvere in steatoepatite non alcolica (NASH), fibrosi epatica, cirrosi e, nei casi più avanzati, carcinoma epatico.

Il problema è sempre più diffuso a causa di stili di vita sedentari, alimentazione scorretta e sovrappeso, ma può essere contrastato con interventi mirati sulla dieta, l’attività fisica e il supporto di integratori specifici disponibili in farmacia.

Cause del fegato grasso: quali fattori lo scatenano?

La steatosi epatica può essere causata da diversi fattori. La forma non alcolica (NAFLD) è spesso legata a cattiva alimentazione, obesità, diabete di tipo 2, ipercolesterolemia e sindrome metabolica. Invece, la forma alcolica (AFLD) è dovuta all’abuso di alcol, che interferisce con il metabolismo epatico e favorisce l’infiammazione dell’organo.

Esistono anche altri fattori di rischio, come l’uso prolungato di alcuni farmaci (cortisone, estrogeni, farmaci antitumorali), il colesterolo alto e un dimagrimento eccessivamente rapido. Inoltre, alcune persone possono essere geneticamente predisposte a sviluppare il fegato grasso, rendendo ancora più importante la prevenzione.

Sintomi e segnali del fegato grasso: come riconoscerlo?

Nelle fasi iniziali, il fegato grasso è spesso asintomatico, rendendo difficile una diagnosi precoce. Tuttavia, con il tempo possono comparire alcuni segnali, come una stanchezza cronica, una sensazione di pesantezza o dolore nella parte destra dell’addome, gonfiore addominale e difficoltà digestive.

In alcuni casi, si osservano anche alterazioni nei valori delle transaminasi epatiche (ALT e AST) negli esami del sangue. Nei casi più avanzati, il fegato grasso può evolvere in infiammazione cronica e portare a sintomi più gravi come ittero, prurito diffuso e perdita di peso involontaria.

Diagnosi: quali esami effettuare per scoprire la steatosi epatica?

Per diagnosticare il fegato grasso, il medico può prescrivere esami del sangue, come il controllo delle transaminasi, della gamma-GT, dei trigliceridi e della glicemia a digiuno.

L’ecografia addominale è l’esame più comune per rilevare la presenza di grasso nel fegato, mentre per valutare eventuali danni più avanzati si possono utilizzare strumenti più sofisticati come il Fibroscan o la risonanza magnetica.

Come curare e prevenire il fegato grasso: strategie efficaci

Il fegato grasso è una condizione reversibile, soprattutto se si interviene tempestivamente. Il trattamento si basa su una combinazione di dieta equilibrata, esercizio fisico e integrazione mirata.

1. Alimentazione per il fegato grasso: cosa mangiare e cosa evitare

Una dieta equilibrata è il primo passo per ridurre il grasso epatico. È consigliato eliminare zuccheri raffinati, bibite zuccherate e carboidrati semplici, preferendo invece cereali integrali e alimenti ricchi di fibre, che aiutano a stabilizzare la glicemia e migliorare il metabolismo epatico.

Le proteine magre provenienti da pesce, legumi e carni bianche sono preferibili rispetto alle carni rosse e agli insaccati. Anche i grassi sani, come quelli presenti nell’olio extravergine d’oliva, nei semi oleosi e nell’avocado, sono importanti per la protezione del fegato.

2. Attività fisica e controllo del peso

L’esercizio fisico aiuta a ridurre il grasso epatico e a migliorare la sensibilità insulinica. Bastano almeno 150 minuti di attività aerobica a settimana (camminata veloce, nuoto, ciclismo) per ottenere benefici significativi. Anche una perdita di peso del 5-10% può migliorare sensibilmente la funzionalità epatica.

3. Integratori per il fegato grasso: quali scegliere in farmacia

L’integrazione con prodotti specifici può essere un valido supporto nel trattamento della steatosi epatica. In farmacia sono disponibili diversi integratori naturali con proprietà epatoprotettive, antiossidanti e depurative:

  • Cardo mariano: è uno dei rimedi più utilizzati per la salute del fegato, grazie alla silimarina, un composto con proprietà antiossidanti e rigenerative per le cellule epatiche. Aiuta a ridurre l’infiammazione e a migliorare la funzionalità epatica.
  • Curcumina: estratta dalla curcuma, ha un potente effetto antinfiammatorio e favorisce la digestione dei grassi, aiutando a ridurre il deposito di lipidi nel fegato.
  • Omega-3: presenti in pesce azzurro e olio di lino, contribuiscono a ridurre l’infiammazione epatica e migliorano il metabolismo dei grassi.
  • Vitamina E: svolge un’importante azione antiossidante e può essere utile nei casi di steatoepatite non alcolica.
  • Acido alfa-lipoico: favorisce la rigenerazione delle cellule epatiche e migliora la sensibilità insulinica, utile nei soggetti con diabete e steatosi epatica.
  • Colina e inositolo: aiutano a metabolizzare i grassi e a prevenirne l’accumulo nel fegato, migliorando il funzionamento epatico.

L’integrazione va sempre personalizzata in base alle esigenze del paziente, ed è consigliabile consultare un medico o un farmacista prima di assumere qualsiasi prodotto.

Quando rivolgersi a un medico

Se il fegato grasso è associato a sintomi persistenti o se gli esami del sangue mostrano valori alterati, è fondamentale rivolgersi a un medico per una valutazione più approfondita. Un intervento tempestivo può prevenire complicanze e migliorare la funzionalità epatica nel lungo periodo.