Il ferro è un oligoelemento essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo. Questo ione metallico è fondamentale per la formazione dell’emoglobina, ovvero la proteina presente nei globuli rossi, responsabile del trasporto dell’ossigeno (ma anche dell’anidride carbonica) a livello del sangue.
Il ferro viene inglobato anche in altre proteine, come ad esempio alcune della cosiddetta ”catena respiratoria mitocondriale”, partecipando attivamente alle reazioni di ossido-riduzione.
Secondo gli studi clinici è necessario garantire all’organismo una dose giornaliera di circa 14 mg. Questo valore può variare a seconda di alcuni parametri, come l’età o il sesso. Ma cosa accade se si verifica un deficit di ferro? Quali possono essere i sintomi correlati? Al fine di rispondere in maniera esaustiva a queste domande, abbiamo redatto una chiara e semplice guida, raccogliendo ed esponendo tutte le informazioni più importanti sull’argomento.
Le caratteristiche principali dell’anemia sideropenica
La carenza di ferro, indicata dalla letteratura medica con il termine di anemia sideropenica, si verifica quando, a causa di diversi fattori, l’organismo non riesce più a ricavare le giuste quantità di ferro, sia dall’alimentazione sia dal riciclo delle molecole di emoglobina invecchiate (va considerato che i globuli rossi hanno una vita media di circa 120 giorni).
Quando il ferro scarseggia la produzione dei nuovi globuli rossi viene alterata. Infatti, dapprima vengono formati dei globuli dalle dimensioni minori poiché, a causa della scarsità del ferro, contengono meno emoglobina. In una seconda fase, quando l’anemia si protrae, è il numero dei globuli rossi a subire un drastico calo.
Le conseguenze per l’intero organismo risultano davvero importanti e rivolte a tutti i distretti fisiologici. Infatti, per capire meglio questo concetto, si consideri che i medici per confermare il sospetto di un’anemia, valutano lo stato dei capillari congiuntivali. Qualora vi fosse del pallore, allora, si potrebbe sospettare una carenza di ferro che, in questo caso specifico, ha coinvolto anche l’occhio.
I sintomi legati alla carenza di ferro
La riduzione del numero dei globuli rossi, causata da una carenza di ferro, determina una serie di sintomi relativamente caratteristici che, abbastanza rapidamente, permettono ai medici di individuare il problema, fin dalle prime battute.
I soggetti colpiti da un deficit di questo oligoelemento lamentano un senso di spossatezza e irritabilità, legata a palpitazioni cardiache e mancanza di respiro. Inoltre, come accennato in precedenza, si potrebbe andare incontro a una condizione di pallore. Tuttavia, la gravità del deficit e la sua durata possono influire sull’insorgenza di altri sintomi. Ad esempio, si potrebbe soffrire di cefalea ricorrente, si potrebbe andare incontro a caduta o indebolimento dei capelli e addirittura avvertire un’alterazione del gusto.
Come rimediare ad una carenza di ferro
La strategia più utilizzata per combattere l’anemia sideropenica è quella di migliorare lo stile di vita e le abitudini alimentari. Per ottenere dei risultati, è necessario introdurre alimenti ricchi di ferro, come ad esempio la carne rossa, i legumi, il pesce o le noci.
Tuttavia, spesso, questa accortezza non è sufficiente; pertanto diventa utile servirsi di integratori alimentari, in grado di aumentare l’assorbimento del ferro. Per maggiori informazioni, tuttavia, è sempre consigliabile chiedere un parere al proprio medico.
Inoltre, anche l’assunzione di vitamina C può rappresentare un valido supporto. Infatti, tale molecola aiuta l’intestino nel processo di assorbimento del ferro che, fisiologicamente, risulta essere abbastanza complicato.
Per qualsiasi informazione, puoi rivolgerti allo staff di Farmacia Notaro, a Corsano.