La candidosi vulvovaginale è un disturbo molto frequente che si stima colpisca circa il 75% delle donne almeno una volta nella vita. Il 40% di esse presenta almeno un secondo episodio e una minima parte presenta degli episodi ricorrenti.
La maggior parte di queste infezioni vaginali sono dovute alla Candida albicans.
Cos’è la candida vaginale?
La candida è un fungo normalmente presente in tutte le persone, vive in equilibrio con l’organismo e fa parte della normale flora microbica. I problemi sorgono quando questo equilibrio si spezza o per una crescente aggressività del fungo o per un abbassamento delle difese immunitarie della persona. Ciò porta alla proliferazione della candida.
La candidosi, dunque, è un’infezione micotica che si sviluppa quando i funghi assumono un ruolo di patogeni. Le conseguenze sono una serie di disturbi e fastidi, sia nell’uomo, ma in particolar modo nella donna, che ne è più soggetta.
La candida, sotto certi aspetti, vive in simbiosi con l’organismo, partecipando, inoltre, alla digestione degli zuccheri. In realtà è più corretto definirla un organismo saprofita, in quanto è incapace di produrre da sé il proprio nutrimento. Questi funghi, infatti, si moltiplicano con l’assunzione di alimenti, soprattutto di quelli contenenti zuccheri.
Candida: cause e fattori di rischio
Quando la candida diventa patogena, produce infezione da candidosi. Questi episodi sono spesso dovuti alla presenza di fattori ormonali non modificabili o come conseguenza di terapie antibiotiche che vanno ad alterare la microflora vaginale e il pH. Tuttavia, possono essere anche causati da un calo delle difese immunitarie o da stress psico-fisico.
I fattori che determinano la predisposizione a questa infezione sono, per la maggior parte, quelli legati ai fattori immunitari, endocrini o a diabete e sindrome metabolica.
Anche un’errata alimentazione gioca un ruolo in queste infezioni. L’abuso di zuccheri e lieviti nella dieta contribuisce alla proliferazione micotica.
Ma non solo! L’uso, ad esempio, di biancheria intima sintetica e l’utilizzo prolungato di salvaslip possono essere cause molto comuni per la manifestazione di candida. Inoltre, si sconsiglia di indossare pantaloni attillati o collant, che provocano un aumento della temperatura e dell’umidità nella zona vulvare, causando quindi il microclima ideale per la proliferazione di questi funghi.
Sintomi della candida vaginale
I sintomi più comuni associati alla vulvovaginite da candida sono:
- prurito vulvare,
- bruciore,
- arrossamento dei genitali esterni e interni,
- perdite vaginali biancastre, di aspetto grumoso (simili a ricotta), che spesso sono inodore.
Cura e prevenzione
Le donne che sviluppano tutti questi sintomi devono necessariamente rivolgersi a un ginecologo. Anche perché la vulvovaginite da candida può essere erroneamente confusa con altri tipi di vaginite, tra cui la vaginosi batterica, e quindi è necessaria un’accurata diagnosi. Inoltre, esistono vari tipi di candidosi e, di conseguenza, sarà opportuno individuare una terapia appropriata. Un errore molto comune, infatti, è quello di prendere storie di amiche e pazienti, mutuando le terapie che sono state loro prescritte ed effettuare cure che poi risultano non idonee, non ottenendo una completa guarigione.
Le cure della candida vaginale prevedono l’assunzione di farmaci antimicotici, presenti in tre principali formulazioni, ovvero in crema, in compressa per uso vaginale e compressa per uso orale.
Inoltre bisognerà fare particolare attenzione all’igiene personale, utilizzando detergenti specifici, alla dieta e ad astenersi dall’attività sessuale fino a guarigione.
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