NewsTalassemia: cosa sapere per gestirla al meglio

29 Novembre 2024

La talassemia, nota anche come anemia mediterranea, è una condizione genetica ereditaria che influisce sulla produzione di emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue. È una patologia diffusa soprattutto nelle popolazioni del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell’Asia, ma può manifestarsi in qualsiasi parte del mondo.

Comprendere questa condizione è essenziale per chi ne è affetto e per chi vive accanto a persone che ne soffrono, poiché una gestione consapevole può fare la differenza nella qualità della vita.

Cos’è la talassemia e come si manifesta?

La talassemia si verifica quando una mutazione genetica altera la capacità del corpo di produrre emoglobina. Questo porta alla distruzione precoce dei globuli rossi, causando anemia e, in alcuni casi, sintomi più gravi. Esistono due forme principali di talassemia: la talassemia alfa, in cui sono interessati i geni responsabili delle catene alfa dell’emoglobina, e la talassemia beta, che riguarda invece le catene beta.

La gravità della malattia dipende dal numero di geni coinvolti e dal tipo di mutazione. I portatori sani di talassemia spesso non presentano sintomi evidenti, mentre le forme più gravi, come la talassemia major, possono manifestarsi già nei primi mesi di vita con stanchezza cronica, pallore, difficoltà nella crescita e, nei casi più severi, deformità ossee o ingrossamento di fegato e milza. Per chi presenta queste forme più serie, il monitoraggio medico e il trattamento sono indispensabili per evitare complicazioni.

Come si diagnostica la talassemia?

La diagnosi di talassemia inizia con un semplice esame del sangue, come l’emocromo completo, che permette di rilevare la presenza di anemia e di altre anomalie nei globuli rossi. Tuttavia, per una conferma definitiva, si utilizza l’elettroforesi dell’emoglobina, un test che analizza le diverse componenti dell’emoglobina, identificando eventuali anomalie. Nei casi sospetti, soprattutto per le coppie che stanno pianificando una gravidanza, possono essere utili test genetici per individuare la presenza delle mutazioni responsabili della malattia.

Trattamenti e gestione della talassemia

Il trattamento della talassemia varia a seconda della gravità della condizione. Nelle forme più lievi, come la talassemia minor, spesso non è necessario alcun intervento specifico, se non un controllo periodico per monitorare i livelli di emoglobina. Per le forme intermedie e gravi, invece, sono spesso necessarie terapie regolari.

Le trasfusioni di sangue rappresentano una delle principali opzioni per mantenere livelli adeguati di emoglobina. Tuttavia, le trasfusioni frequenti possono portare a un accumulo di ferro nell’organismo, noto come emosiderosi, che può danneggiare organi vitali come fegato, cuore e pancreas. Per contrastare questo problema, vengono prescritti farmaci ferrochelanti, che aiutano a eliminare il ferro in eccesso.

Un’altra opzione terapeutica è il trapianto di midollo osseo, che rappresenta una soluzione potenzialmente curativa, ma è riservata a casi selezionati e richiede un donatore compatibile. Negli ultimi anni, la ricerca medica sta esplorando nuove possibilità, come le terapie geniche, che potrebbero rivoluzionare il trattamento della talassemia in futuro.

L’importanza dell’acido folico e di altri integratori

Tra gli approcci complementari alla gestione della talassemia, un ruolo centrale è svolto dall’acido folico, una vitamina essenziale per la produzione di globuli rossi. Nei pazienti affetti da talassemia, l’assunzione regolare di acido folico può supportare il ricambio cellulare, alleviando i sintomi dell’anemia e migliorando il livello di energia.

Anche la vitamina D e il calcio sono spesso raccomandati, soprattutto per chi presenta fragilità ossea o è a rischio di osteoporosi, una complicazione comune nelle forme più severe della malattia. È invece fondamentale evitare l’assunzione di integratori contenenti ferro, a meno che non siano stati espressamente prescritti, poiché l’accumulo di ferro rappresenta un rischio significativo per questi pazienti.

Consigli per convivere con la talassemia

Adottare uno stile di vita sano è essenziale per chi vive con la talassemia. Una dieta equilibrata, povera di alimenti ricchi di ferro come carne rossa e frutti di mare, può contribuire a prevenire l’accumulo di ferro. Al contrario, è importante includere nella propria alimentazione cibi ricchi di calcio e vitamina D, come latte, latticini e verdure a foglia verde, per sostenere la salute delle ossa.

Mantenere aggiornate le vaccinazioni è un altro aspetto cruciale, poiché chi soffre di talassemia può essere più vulnerabile alle infezioni. Infine, è fondamentale seguire regolarmente le indicazioni del proprio medico e informarlo tempestivamente in caso di sintomi nuovi o peggioramenti, per adattare il trattamento alle necessità del momento.