Nella dieta del neonato, lo svezzamento è la graduale introduzione di cibi solidi in aggiunta al latte materno o artificiale. È una fase molto importante, che avviene quando il bambino ha bisogno di completare l’alimentazione con vitamine, proteine e sali minerali non presenti nel latte.
Al giorno d’oggi, per lo svezzamento i pediatri non seguono più schemi fissi, ma preferiscono un approccio flessibile, basandosi sull’andamento della crescita del neonato.
Quando cominciare lo svezzamento?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di cominciare lo svezzamento al sesto mese compiuto. Tuttavia, il pediatra può suggerire d’iniziare anche prima, quando il bambino ha quattro o cinque mesi. Ciò accade, ad esempio, in caso di difficoltà nella crescita o di problemi con l’allattamento.
Lo svezzamento, comunque, non deve iniziare prima dei quattro mesi compiuti e deve avvenire senza costrizioni, quando il bambino manifesta interesse per il cibo ed è pronto a livello neuromotorio, cioè:
- se riesce a stare seduto a schiena dritta;
- se afferra il cibo con le mani per portarlo alla bocca;
- se ha perso il riflesso che lo induce a sputare tutto ciò che non è liquido.
Come iniziare lo svezzamento?
Premesso che occorre seguire le indicazioni del proprio pediatra e che non bisogna mai forzare il bambino, lo schema generale con cui di solito si comincia lo svezzamento è questo:
- dal quarto mese, a metà mattina e metà pomeriggio, si propongono i primi spuntini di frutta a base di pere, mele e banane finemente grattugiate oppure omogeneizzate e senza zuccheri aggiunti;
- dal quinto mese viene introdotta a pranzo la prima pappa, preparando un brodo vegetale in cui sciogliere 3 o 4 cucchiai di crema di mais e tapioca o crema di riso, 1 cucchiaino da caffè di olio EVO e 1 cucchiaino da caffè di parmigiano grattugiato;
- dal sesto mese si prepara anche una seconda pappa all’ora di cena, uguale a quella per il pranzo ma con l’aggiunta di nuove verdure, pastina e formaggio magro, come 30 g circa di robiola, ricotta, caprino o formaggino.
Per preparare il brodo vegetale, è bene usare verdure di stagione oppure provenienti da coltivazioni biologiche. Quando cominciate a introdurre la pappa, nei primi tempi preparate il brodo soltanto con una patata, una zucchina e una carota, da mettere in pentola e far bollire con 1 litro d’acqua senza sale.
Lasciate bollire finché il liquido si dimezza e poi togliete le verdure, usando il brodo per la pappa.
Brodo vegetale e pappa: consigli utili
Nel preparare il brodo vegetale, se il bambino è stitico evitate la crema di riso e aumentate la quantità di zucchina. Invece, in caso di diarrea, usate la crema di riso e una maggiore quantità di carota e di patata.
In genere, quando al quinto mese s’introduce la prima pappa, dopo una settimana vi si possono aggiungere 1 o 2 cucchiai di verdure lesse usate per il brodo, frullate o passate. In seguito, potete sciogliere nel brodo anche mezzo vasetto di omogeneizzato biologico di carne bianca, come tacchino, agnello, pollo e coniglio.
Dopo circa un mese in cui preparate il brodo vegetale soltanto con carote, patate e zucchine, potete aggiungere una nuova verdura tutte le settimane, scegliendo spinaci, bietole, piselli, sedano, carciofi, fagiolini, zucca e tutti i tipi d’insalate.
In questo modo, il bambino si abituerà gradualmente a gustare nuovi sapori e diverse consistenze, e voi capirete se le verdure gli causano una reazione allergica o una variazione delle scariche intestinali.
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